Che
cos'è l'I.R.U.R. ?
Potremmo dire che l'I.R.U.R. rappresenta nell'Eporediese,
e più in generale nel Canadese, la risposta della Olivetti
alle problematiche legate al suo sviluppo, in quanto ciò poteva
costituire un fattore di crisi potenziale potendo risultare
un elemento di squilibrio rispetto alle altre attività agricole
ed industriali esistenti nella zona. Alla Olivetti si pone
un'alternativa : la possibilità di espansione totale e di
creare un particolare tipo di monopolio conquistando tutte
le attività economiche della Comunità, con il rischio di sopprimere
ogni libera forma di iniziativa,o la possibilità di sollecitare
ed aiutare lo sviluppo di nuove iniziative economiche moderne
ed integrate. Quest'ultima fu la soluzione adottata dalla
Società che per iniziativa del suo Presidente Ing. Adriano
Olivetti promosse nel 1954 la creazione dell'Istituto di Rinnovamento
Urbano e Rurale, partecipandovi ,poi, con una cospicua sottoscrizione
annuale aggiunta a quella dei sottoscrittori volontari e delegando
ad alcuni dei suoi tecnici di assumere compiti direttivi all'interno
dell'Istituto. L'idea centrale di questa iniziativa che non
prevedeva compenso per il capitale investito, ma solo un continuo
rivestimento dei profitti in nuove attività, era di far nascere
da un'industria altre industrie ed attività organizzate, decentrando
le fonti di lavoro, frenando lo spopolamento della campagna
e ridimensionando le attività meno proficue.
Il progetto, così come descritto, si ispirava
alle concezioni sociali del Movimento Comunità, che ormai
in quegli anni si presentava come forza politica organizzata
Il Movimento Comunità era stato fondato da Adriano Olivetti
e si basava su un'ideologia di carattere sociale nuova ed
inconsueta, ideologia che per essere anticipatrice di principi
fu ritenuta negli anni 50' utopistica. Il Movimento trovò
larghe adesioni ad Ivrea e nel Canavese soprattutto per la
forte personalità del suo ideatore. Il Movimento entrò anche
nell'area sindacale con la creazione di Autonomia Aziendale,
a cui aderivano la maggior parte dei dipendenti Olivetti.
Nel 1958 il Movimento si presenta alle elezioni politiche
ed Adriano Olivetti viene eletto deputato. Forte è l'eco in
città di questi avvenimenti, la Sentinella, un quotidiano
locale , dedica ampio
spazio alla campagna elettorale del Movimento che sembra identificarsi
con la città. La forte connotazione personalistica del Movimento
è resa evidente anche dal fatto che l'attività politica del
Movimento Comunità cessa nel 1960 con la morte del suo fondatore
. Successivamente ha continuato a funzionare solo come istituzione
culturale e con una attività editoriale molto impegnata.
Il Movimento Comunità, sul piano economico
si orientava, verso
una socializzazione dei beni di produzione industriale e una
cooperativizzazione delle attività agricole. A questo scopo
uno dei suoi punti fermi di azione nel Canavese era la soluzione
degli squilibri esistenti nei diversi settori lavorativi ed,
in ultima analisi, il pieno impiego della popolazione attiva.
Per affrontare gli squilibri esistenti si doveva intervenire
nell'agricoltura per aumentare il reddito dei piccoli proprietari
coltivatori, nell'industria per favorire ed incoraggiare l'impianto
di piccole e medie industrie nella zona in modo da frenare
l'esodo dalle zone più povere, alleggerire l'accentramento
industriale,cercare nuove occasioni di lavoro e quindi diminuire
la pressione della disoccupazione e della sottoccupazione.
Una prima iniziativa di assistenza tecnica fu avviata per
l'agricoltura nel 1952, quando presso la segreteria del Movimento
fu istituito un servizio di assistenza agricola e zootecnica.
La necessità di istituire questo ufficio apparve evidente
in considerazione della vocazione agricola della zona di azione
costituita da appezzamenti di terreno molto frazionati e senza
un vero collegamento, afflitti, quindi, dalla mancanza di
organizzazione e di iniziativa nei confronti della soluzione
dei problemi agricoli e una diffusa sfiducia, soprattutto
fra i giovani circa l'effettiva possibilità di risolvere i
problemi legati alla terra in una regione che aveva conosciuto
a partire dagli anni 50' un forte sviluppo industriale.
Il Movimento cercò di creare un'atmosfera di interesse sul
problema mediante incontri presso i centri comunitari fra
gli agricoltori e i tecnici dell'ufficio al fine di creare
una sensibilizzazione e poter affrontare in modo omogeneo
e globale le problematiche agricole relative a tutta la regione
del Canavese. La risposta sollecitata trovò concreta attuazione
nella creazione di una cantina sociale, la prima nel canavese,
in una zona in cui ormai si trascinava da anni una crisi vinicola,
si predisponevano progetti per un caseificio per la lavorazione
del latte in una regione in cui la ricchezza maggiore era
rappresentata da 4000 bovini. Si voleva, così, stimolare destinando
alcuni appezzamenti di terreno a colture in prova e sperimentazioni
una forma di cooperazione agricola, unico mezzo secondo il
Movimento in grado di risollevare le sorti dei piccoli proprietari
e degli allevatori.
Nel campo industriale
dallo studio condotto dal Gruppo tecnico per il coordinamento
urbanistico del Canavese "Studio dell'economia industriale
della zona di Ivrea" del 1953-54 erano emerse una serie di
indicazioni di carattere generale:
-
istituzione di
un servizio avente il compito di studiare le possibilità generiche
e contingenti di localizzazioni industriali nella zona individuando
le industrie esistenti,
-
individuare i momenti
idonei , i punti deboli, attuare i provvedimenti atti ad attirare
l'impianto di nuove industrie o ampliare le imprese già in
atto,
-
dare la preferenza
per la localizzazione di nuove industrie a luoghi distanti
a quelli nei quali esistevano già agglomerazioni industriali.
Nel dicembre 1954 l'istituzione
dell' I.R.U.R. segna una tappa di capitale importanza per
lo sviluppo del Canavese e in particolare della zona di Ivrea.
L'I.R.U.R., come stabilito dallo statuto, si proponeva:
A) "di
studiare ed effettuare programmi su base comunale ed intercomunale,
intesi a migliorare le condizioni sociali ed economiche del
Canavese, lo standard di vita e il livello culturale della
popolazione, in vista soprattutto di dare un contributo al
problema del pieno impiego e della mano d'opera;
B) di promuovere,
creare e sviluppare l'organizzazione tecnica necessaria all'esecuzione
dei piani di cui alla lettera A; di promuovere e creare e
sviluppare ed eventualmente gestire concrete attività artigiane,
industriali ed agricole e in genere qualunque attività economica,
sempre nell'ambito ed agli scopi di cui alla lettera A);
C) di controllare
e coordinare gli organismi di cui alla lettera B);
D) di porre
a disposizione la sua organizzazione e attività per la più
celere esecuzione di tutti quei piani di interesse sociale
che verranno formulati dalle amministrazioni comunali del
Canavese anche svolgendo, per le medesime amministrazioni,
una consulenza sociale ed economica;
E)
di assumere tutte le funzioni che gli possono essere delegate
da enti pubblici centrali e locali, nell'ambito dei suoi scopi
statutari;
F)
di aderire, associarsi e federarsi ad istituti che si propongono
sul piano provinciale,regionale, nazionale ed internazionale,
scopi analoghi a quelli dell'Istituto".
Due erano, quindi, le
linee d'azione dell'I.R.U.R.:
1.
assistenza e consulenza tecnica a privati, gruppi
e amministrazioni comunali,
2.
realizzazione in proprio di iniziative nei diversi
settori dell'economia.
I fondi necessari a realizzare le attività
erano costituiti dai contributi dei soci, dalle sovvenzioni
degli enti aderenti, e dai proventi derivanti all'Istituto dalle
attività promosse e gestite dallo stesso Istituto. A tale proposito
l'art. 5 dello Statuto precisava che l'Istituto non poteva prestarsi
a speculazioni finanziarie, per nessuna ragione doveva procedere
alla distribuzione di utili e dividendi ai propri associati,
i quali vi rinunciavano preventivamente così come rinunciavano
alla ripetizione di eventuali sopravvenienze attive nel caso
di cessazione del rapporto di associazione o nel caso di cessione
dell'Istituto. Il profitto dell'I.R.U.R. era quindi interamente
utilizzato per gli scopi previsti dallo Statuto; per quanto
concerne l'intervento dell'I.R.U.R. era previsto in forma di
gestione diretta,compartecipazione e di collegamento. In campo
industriale l'I.R.U.R. funzionava come una società di credito.
Il Consiglio di amministrazione, era formato da tecnici ed economisti
e studiava la fattibilità della creazione di nuove imprese,
un gruppo di ingegneri aveva l'incarico di organizzare e tenere
i contatti con i centri comunitari e le autorità locali.
Negli anni che vanno dal 1955 al 1956 nel Eporediese vennero
create sei officine ad opera dell'I. R. U. R.
Laboratorio
"Olyvia Revel "
Sorse nel 1955 ad Ivrea e contava 30 dipendenti. Nel
1961 venne trasferito a Parella in una sede appositamente
costruita. All'inizio tutto il personale era di Ivrea. Dopo
il trasferimento furono assunti elementi del luogo adeguatamente
formati. Il laboratorio era stato dotato di macchinari ed
attrezzature che avrebbero potuto consentire un'elevata produttività,
nonché di personale tecnico e commerciale altamente qualificato.
Il laboratorio era completo dei propri servizi sociali: una
mansa gestita dai dipendenti, un servizio sanitario.
Laboratorio
di valigette
Fu creato nel 1955 a Vidracco, in Val Chiusella,
un laboratorio di valigette per macchine da scrivere portatili
. Inizialmente occupava 31 dipendenti che divennero 150 nel
1964. La sua produzione completamente assorbita dalla Olivetti,
di era rivolta anche ad altri articoli in cuoio.
Manifattura di Sparone
Nel 1956 a Sparone, un comune di 600 abitanti
in Val Chiusella, venne avviata una manifattura per la produzione
di oggetti in plastica.
Lo scopo di tale operazione era quello di riassorbire
la disoccupazione locale, tenendo conto che era stato impiantato
allo sbocco di una piccola valle di montagna.
Distilleria " Bairo"
Venne creata nel 1958 la distilleria che produceva
l'amaro "Bairo" e poi utilizzata anche per imbottigliare il
vino prodotto dalla cantina sociale di Carema.
"Baltea Motori "
Nel 1956 venne impiantata a Borgofranco la "Baltea
Motori" per la produzione di motori diesel veloci per impieghi
agricoli e industriali.Questa era stata la prima impresa I.R.U.R.
in compartecipazione con privati.
Officina produttrice di gabbiette
metalliche
A S. Bernardo d'Ivrea era stata aperta una piccola officina
produttrice di gabbiette metalliche per la chiusura di bottiglie
di vino spumante.
Lo scopo finale dell'I. R. U. R. era quello di fare di queste
officine e laboratori delle cooperative di produzione, e ancora
meglio delle comunità di lavoro,.lo scopo non si poteva considerare
raggiunto se ci si fosse fermati alla sola creazione di nuove
possibilità di lavoro, era necessario creare nei lavoratori
lo spirito cooperativo, e questa era la sfida maggiore. |