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Le
ricerche - Storie di vita |
Giuseppe
Manello
Imprenditore tessile- Passamaneria Manello Giuseppe e Aldo s.n.c.
Buttigliera d'Asti - sede della ditta - 28 gennaio 2005 |
"La
nostra è da sempre una famiglia di artigiani, tant'é
che nostro padre Enrico, continuando il mestiere dei suoi
antenati, venne premiato intorno al 1940 per cent'anni di
attività ininterrotta come calzolaio. Quella dell'artigianato
è quindi una mentalità per noi, oltre che un
mestiere, tramandata di padre in figlio da generazioni.
Nel 1950 iniziammo a capire che in questo settore il lavoro
non c'era per tutti, così considerai l'idea di realizzare
qualcosa di nuovo da accostare al negozio di calzature.
Fu allora che acquistammo la prima trecciatrice ed avviammo
la produzione di stringhe per scarpe in parallelo all'attività
di mio padre: entrambe a conduzione familiare. |
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Infatti
nostra madre e nostra zia, ex-dipendenti della Tessitura Gallina
che, dal 1940, aveva una sede in Buttigliera, diedero un valido
contributo grazie alla loro esperienza come operaie tessili.
Inoltre a Buttigliera l'attività tessile era diffusa
a partire dall'Ottocento, quando numerose famiglie lavoravano
la canapa, prevalentemente in casa, con i telai a mano.
Proprio in quel periodo ci venne offerto da un ex-meccanico
della tessitura Gallina, signor Torretta, di lavorare su due
telai ormai piuttosto vecchi ed obsoleti che lui stesso si
impegnava a darci in prestito. Questo signor Torretta lavorava
come terzista per alcune industrie di Chieri, tra cui Brunetti |
.In
questo modo, lavorando come terzisti per conto di Torretta,
Paganini e Stella F.lli, i prezzi delle nostre merci subivano
un ulteriore ricarico e di conseguenza eravamo costretti a
operare praticamente sottocosto.
Avendo bisogno di lavorare non abbiamo però potuto
rifiutare nemmeno questa prima opportunità, sperando
poi di riuscire a conquistare ulteriori passaggi lungo la
filiera.
Affiancammo in tal modo l'attività di artigiani nell'ambito
calzaturiero a quella di terzisti nel settore tessile.
Con questi macchinari producevamo una stoffa grezza: la "canapina",
usata come supporto per produrre una finta pelle impiegata
per ricoprire gli interni delle automobili.
Con il poco che riuscivamo a guadagnare attraverso questa
nuova attività propostaci riuscimmo, col tempo, ad
acquistare quei telai ed altri ancora. |
Fu
così che ci avvicinammo agli anni Sessanta, anni in
cui il lavoro in questo settore non mancava, tant'è
che iniziammo ad assumere dipendenti allo scopo di far fronte
alla crescente domanda di mercato. Continuando a lavorare
come terzisti producevamo vari tipi di tessuti, ed in particolar
modo la tela impiegata per pantaloni blu da lavoro anche per
la ditta Beltramo di Riva presso Chieri e stoffa per tendine.
La nostra prima Iscrizione alla Camera di Commercio come tessitura
risale al 1959 con la denominazione "Manello Giuseppe",
in quanto mio fratello Aldo non era ancora maggiorenne e non
poteva essere titolare dell'azienda, pur collaborandovi già
attivamente. |
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Siccome
il mercato tirava i grandi imprenditori tessili del chierese
si avvalsero di piccole aziende terziste situate, spesso,
nei dintorni di Chieri. Noi ne siamo un esempio.
Come terzisti raggiungemmo un massimo di 14 telai acquistati
a prezzi modici poiché dismessi a causa di ammodernamenti
o liquidazioni di altre imprese.
In questo periodo si lavorava soprattutto per le ditte chieresi
Vasino e Ciaudano.
Quando decidemmo di acquistare i primi telai nuovi, fummo
costretti a lavorare su un doppio turno per poterli pagare
a rate perché la banca non ci aveva concesso il prestito.
Cosi, lavorando e tribolando, ci mettemmo al passo coi tempi.
Nonostante ciò le condizioni di lavoro erano piuttosto
incerte. Ogni mattina non era possibile sapere se il giorno
successivo ci sarebbe stato il materiale necessario per dare
lavoro ai nostri dipendenti, proprio per il fatto che dipendevamo
da altri.
Nel frattempo abbiamo ricevuto offerte per la creazione di
frange e fiocchetti da alcune ditte di Chieri quali la Arital,
Gamba e Tosco sempre lavorando in conto terzi.
Decidemmo di orientarci in questa direzione. |
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Non
avevamo mai perso la nostra mentalità da artigiani
e il lavoro in conto terzi si era rilevato precario, quindi
cogliemmo al volo la proposta di queste aziende: il settore
della frangia era quello che presentava le prospettive più
favorevoli, per una piccola impresa artigiana, data l'elevata
incidenza della manualità.
All'evoluzione produttiva si affiancò un mutamento
giuridico; nel 1968 la dicitura della ditta si trasformò
in "Tessitura a mano artistico tradizionale di Manello
Giuseppe & Aldo sdf".
Oltre a realizzare frange si decise di accrescere la produzione
con fiocchi di vario genere ed embrasses. La nostra particolarità
è stata e rimane quella di avere adattato alcuni macchinari
tessili per rendere automatizzate delle operazioni particolarmente
semplici o ripetitive che i nostri concorrenti erano costretti
a fare a mano. |
Questo
ci ha aiutato a proteggere la nostra produzione dalla concorrenza
dei paesi con mano d'opera a basso costo: potendo fare lo
stesso lavoro a macchina noi eravamo comunque competitivi.
In questo modo, entrando nel campo nuovo della passamaneria,
potevamo seguire l'intero ciclo produttivo non dovendo più
dipendere dagli imprenditori tessili chieresi che sino a poco
tempo prima ci commissionavano il lavoro "alla giornata".
Dal 1979 il nostro stabilimento si è spostato dal centro
paese in periferia poiché l'attività si era
evoluta e lo spazio a disposizione non era più sufficiente
per soddisfare le crescenti necessità produttive. Abbiamo
comprato, perciò, un pezzo di terra in regione Valgatizza
a poco prezzo e ci siamo cimentati nella costruzione in proprio
del fabbricato che tutt'oggi ospita la sede della nostra azienda.
Da sempre lo scopo principale della nostra attività
è di ampliare il più possibile la produzione
e dare così lavoro a tutti coloro che ne hanno bisogno,
specialmente nella piccola realtà del nostro paese.
Questo spiega la nostra elevata integrazione verticale: non
abbiamo mirato solo alla minimizzazione dei costi, ma all'ampliamento
dell'attività e quindi del numero di dipendenti.
Una delle nostre fortune è stata quella di non avere
avuto, fino ad un paio di anni fa, eccessivi problemi nel
piazzare i nostri prodotti sul mercato, grazie anche all'attività
di mio fratello Aldo che si è costantemente impegnato
a partecipare alle Fiere del settore, che si svolgono annualmente
a Francoforte, Parigi, Bologna, Rimini e Milano per mantenersi
in buoni rapporti con i clienti.
Noi non esponiamo direttamente i nostri prodotti, avendo scelto
di non vendere al minuto: far concorrenza ai nostri stessi
clienti sarebbe controproducente; inoltre forniamo dei filati
ad altre passamanerie del chierese e abbiamo sempre cercato
di creare articoli non prodotti dalle altre passamanerie.
Oggi la nostra è ancora un'impresa a conduzione familiare
e contiamo circa venti dipendenti interni, di cui cinque figli
di mio fratello Aldo, e venticinque a domicilio. Nel corso
degli anni il giro d'affari si è esteso arrivando a
comprendere tutta l'Italia ed alcuni clienti in diversi Paesi
del mondo, come Francia, Canada, Stati Uniti, Russia." |
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