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Le ricerche - Storie di vita

Vergnano Domenico
Imprenditore tessile
Chieri, presso la sua abitazione, 15 febbraio 2005

"Negli anni del dopoguerra il tessile a Chieri era l'attività principale: ai telai vi lavoravano non solo le donne ma anche uomini come tecnici e disegnatori. C'era bisogno di personale preparato.
Nella nostra città c'era già stata in passato una scuola per tessitura organizzata dalla Società di Previdenza ed Istruzione presieduta dal cav. Nicolò Francone. Per questo un gruppo di giovani, che si ritrovavano presso la Congregazione Mariana dell'Ordine dei Padri Gesuiti, decise di costituire una scuola di avviamento alla tessitura. Eravamo negli anni Cinquanta, prima metà, ottenemmo dal Comune alcuni locali dell'edificio di Via Demaria, dove già c'erano altre scuole.
La scuola era articolata in un triennio e insegnava teoria e pratica della tessitura e della meccanica dei telai; vi erano infatti due sezioni frequentate complessivamente da una ventina di allievi, giovani ed anche meno giovani che volevano avanzare nelle fabbriche dove già lavoravano; le lezioni di teoria si alternavano con esercitazioni pratiche al telaio, naturalmente in orario serale perché di giorno quasi tutti lavoravano. Per noi insegnanti era un'opera di volontariato, non venivamo retribuiti ed eravamo collegati con la Scuola Piemonte. Qui, oltre a me, insegnavano altri tecnici ed imprenditori tessili di Chieri, tra cui mio fratello Paolo, Ottavio Martano e Alfonso Bertagna che erano periti tessili ed operavano in tessiture; l'ingegner Domenico Torta fungeva da direttore. Questa scuola, che andò avanti per alcuni anni (quattro-cinque), fu frequentata da tessitori che poi divennero dei terzisti o degli imprenditori (Bragagnolo, Giuseppe Maina detto Pinetu, Carlo Vasino e altri…)
Essa chiuse quando ci fu proposto di renderla ufficiale con il suo passaggio al Ministero ma, siccome questo non rientrava nella nostra azione di volontariato, l'attività di formazione professionale proseguì attraverso altri Istituti che organizzarono dei corsi per tessitori.
Nella mia memoria ci sono tanti ricordi dei cinquant'anni del dopoguerra, in primo luogo riferiti alla mia numerosa famiglia, che, con mio padre Pietro, diede vita alla TE.VER. Anch'io, che sono nato nel 1922, ho sempre operato nel tessile dapprima costituendo la Tessilnova e poi, dopo la sua chiusura, diventando socio nella TE.VER con i miei fratelli: Paolo, Marco e le mie sorelle Giuseppina e Teresa.
La LIT era un punto di incontro per gli imprenditori: durante le riunioni si organizzavano le attività locali, tra cui venivano individuati coloro i quali dovevano sostenere il Baldacchino durante la processione del Corpus Domini.
Era un orgoglio assumere questo ruolo e gli imprenditori lo facevano volentieri. Anch'io una volta ho portato il Baldacchino in quanto ero socio della LIT . Tra presidenti di questa associazione ricordo in modo particolare Stefano che faceva parte della grande famiglia dei Vergnano.
Ho anche assunto delle cariche pubbliche: infatti sono stato consigliere comunale nonchè assessore alla polizia municipale negli anni Sessanta con il sindaco Giuseppe Manolino."

 

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