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Le ricerche - Storie di vita

Testimonianza di Giorgio Burzio
(classe 1959)
Imprenditore tessile
Chieri - via Roma - 5 aprile 2005

"Mio padre Domenico, nato nel 1925, ha iniziato la sua attività in tessitura dopo la guerra, nel 1953, mettendosi in proprio con il fratello Riccardo nei locali di via Roma dove ancora oggi vi è la sede della mia azienda. Allora i due fratelli lavoravano con sette - otto telai.
Prima della guerra mio padre era impiegato presso il Cotonificio Ronco e, terminato il conflitto mondiale, durante il quale aveva prestato servizio nella Croce Rossa, utilizzò le conoscenze acquisite come lavoratore dipendente e la sua personale intraprendenza per avviare un'attività industriale nel settore tessile che in quei tempi era in fortissima espansione.
Negli anni Sessanta mio zio Riccardo si è separato da mio padre e questo ha comportato la divisione delle proprietà comuni: il capannone è rimasto a mio padre mentre la cascina è andata al fratello che ha cessato la sua attività in tessitura.
A quei tempi la produzione era concentrata soprattutto sui copriletti e sui tessuti per arredamento data la grande richiesta da parte del mercato di questi articoli. Gli affari andavano bene e si lavorava con 20 telai nel laboratorio più 30 telai affidati ai terzisti; in tal modo si riusciva a produrre migliaia di articoli in tempi brevi
Proprio in quel periodo c'erano altre aziende che avevano in campionario la nostra stessa produzione, tra le quali la società dei fratelli Fantini e la tessitura Corte con le quali esisteva pertanto una discreta concorrenza.
In quegli anni anche il sig Carlo Quaglino,che era un nostro meccanico, mettendo a frutto le sue buone capacità e le conoscenze acquisite, si è messo in proprio dando origine all'omonima ditta.
Mio padre, come tutti gli imprenditori, girava per l'Italia per ricercare nuovi clienti: andava in Emilia, in Toscana, a Roma, a Napoli raccogliendo dai grossisti ordini per grandi quantitativi: 1.500, 2.000 copriletti jacquard alla volta.Con questi viaggi, che si ripetevano due volte all'anno, egli riusciva ad ottenere lavoro ogni volta anche per sei mesi consecutivi e quindi per l'intero anno.
Quando la richiesta di copriletti iniziò a diminuire affiancò a questo tipo di produzione quella delle tende. A metà degli anni Settanta è iniziata la produzione della spugna per poter compensare il drastico calo nella richiesta delle tende. Il prodotto in spugna ha retto sul mercato fino alla metà degli anni Novanta quando sono iniziate le importazioni di accappatoi dal Pakistan ad un prezzo pari a quello del solo tessuto in pezza.
Io, che sono nato nel 1959, ho fatto il mio ingresso in azienda nel 1983, dopo aver conseguito il diploma al Vittone ed attualmente lavoro in azienda con saltuaria collaborazione di mia sorella Tiziana.
Dal 2000 abbiamo iniziato ad importare i tendaggi ed attualmente solo il 5-10% delle vendite è costituito da articoli di nostra produzione interna.
Oggi lavoriamo con 12 telai dei quali circa la metà vengono usati per la spugna mentre gli altri vengono impiegati per le tende ed i tessuti".

 

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