"Mio padre Domenico, nato nel 1925,
ha iniziato la sua attività in tessitura dopo la guerra,
nel 1953, mettendosi in proprio con il fratello Riccardo nei
locali di via Roma dove ancora oggi vi è la sede della
mia azienda. Allora i due fratelli lavoravano con sette -
otto telai.
Prima della guerra mio padre era impiegato presso il Cotonificio
Ronco e, terminato il conflitto mondiale, durante il quale
aveva prestato servizio nella Croce Rossa, utilizzò
le conoscenze acquisite come lavoratore dipendente e la sua
personale intraprendenza per avviare un'attività industriale
nel settore tessile che in quei tempi era in fortissima espansione.
Negli anni Sessanta mio zio Riccardo si è separato
da mio padre e questo ha comportato la divisione delle proprietà
comuni: il capannone è rimasto a mio padre mentre la
cascina è andata al fratello che ha cessato la sua
attività in tessitura.
A quei tempi la produzione era concentrata soprattutto sui
copriletti e sui tessuti per arredamento data la grande richiesta
da parte del mercato di questi articoli. Gli affari andavano
bene e si lavorava con 20 telai nel laboratorio più
30 telai affidati ai terzisti; in tal modo si riusciva a produrre
migliaia di articoli in tempi brevi
Proprio in quel periodo c'erano altre aziende che avevano
in campionario la nostra stessa produzione, tra le quali la
società dei fratelli Fantini e la tessitura Corte con
le quali esisteva pertanto una discreta concorrenza.
In quegli anni anche il sig Carlo Quaglino,che era un nostro
meccanico, mettendo a frutto le sue buone capacità
e le conoscenze acquisite, si è messo in proprio dando
origine all'omonima ditta.
Mio padre, come tutti gli imprenditori, girava per l'Italia
per ricercare nuovi clienti: andava in Emilia, in Toscana,
a Roma, a Napoli raccogliendo dai grossisti ordini per grandi
quantitativi: 1.500, 2.000 copriletti jacquard alla volta.Con
questi viaggi, che si ripetevano due volte all'anno, egli
riusciva ad ottenere lavoro ogni volta anche per sei mesi
consecutivi e quindi per l'intero anno.
Quando la richiesta di copriletti iniziò a diminuire
affiancò a questo tipo di produzione quella delle tende.
A metà degli anni Settanta è iniziata la produzione
della spugna per poter compensare il drastico calo nella richiesta
delle tende. Il prodotto in spugna ha retto sul mercato fino
alla metà degli anni Novanta quando sono iniziate le
importazioni di accappatoi dal Pakistan ad un prezzo pari
a quello del solo tessuto in pezza.
Io, che sono nato nel 1959, ho fatto il mio ingresso in azienda
nel 1983, dopo aver conseguito il diploma al Vittone ed attualmente
lavoro in azienda con saltuaria collaborazione di mia sorella
Tiziana.
Dal 2000 abbiamo iniziato ad importare i tendaggi ed attualmente
solo il 5-10% delle vendite è costituito da articoli
di nostra produzione interna.
Oggi lavoriamo con 12 telai dei quali circa la metà
vengono usati per la spugna mentre gli altri vengono impiegati
per le tende ed i tessuti".
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