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Le
ricerche - Storie di vita |
Testimonianza
di Stefano Corte
(classe 1949)
Imprenditore tessile
Chieri - Corso Torino, 8 aprile 2005 |
"La
nostra azienda è stata fondata da mio padre Giuseppe
che, con grande forza morale e intraprendenza, nel 1950 ha
dato inizio all'attività sistemandosi nei locali in
via Massa.
Prima di allora mio padre, dopo sei lunghi anni di guerra,
si era già occupato di tessitura mettendosi in società
con altre persone. Anche i miei nonni materni erano impiegati
in questo settore: essi infatti mandavano avanti una piccola
tessitura.
Negli anni Cinquanta nella fabbrica di mio padre lavoravano
circa 30 telai meccanici e la produzione era soprattutto concentrata
sui copriletti che, in quel periodo, erano particolarmente
richiesti dal mercato. |
Esportava
già negli Stati Uniti, ma i suoi migliori clienti erano
due fratelli di Locri, Giovanni e Giuseppe Calabrese ai quali
forniva interi camion di copriletti che venivano poi rivenduti
in Calabria: nelle fiere o caricati sui muli venivano venduti
a domicilio nei piccoli paesi dell'interno. Questi due fratelli
calabresi si recavano nelle varie tessiture chieresi cercando
di spuntare i prezzi migliori. Al momento dell'ordine, fatto
con più di due mesi d'anticipo rispetto alla consegna,
ci davano degli acconti che coprivano quasi interamente il
prezzo della fornitura. Gli accordi si basavano sulla parola
e sulla fiducia: bastava una stretta di mano per concludere
un affare. |
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In
quegli anni il Sud ha contribuito in modo significativo alla
nascita ed alla crescita delle piccole aziende chiedesi. La
grande necessità di tessuti per arredamento in questa
parte dell'Italia ha creato i presupposti per incentivare
il lavoro in tessitura. Allora c'era una grande domanda e
sulla piazza di Chieri c'era anche molta concorrenza, giusto
presupposto per mantenere i prezzi ad un livello equo.
Era consuetudine di mio padre omaggiare i suoi clienti di
Locri con alcune bottiglie di grappa che venivano particolarmente
apprezzate in quanto poco diffuse da quelle parti.
I due fratelli contraccambiavano questi omaggi inviandoci
la locretta : un particolare tipo di marmellata di arance
in pani, confezionata in scatolette di paglia intrecciata.
Ricordo ancora il sapore unico di questo prodotto che veniva
tagliato a fette e mangiato col pane.
Nei primi anni Sessanta il boom del tessile, che ha reso possibile
il decollo di molte industrie locali, è anche stato
favorito dalla grande forza lavoro proveniente dal Veneto.
Con una grande passione e molta voglia di lavorare questi
immigrati hanno fatto sì che l'industria chierese diventasse,
in quegli anni, una tra le più importanti di questo
settore .
A mio parere la decadenza del tessile ha avuto inizio quando
la FIAT ha catalizzato attorno a sé tutte le attività;
le industrie collegate, vedi ad esempio l'Aspera di Riva presso
Chieri, hanno portato via degli addetti alla tessitura. In
quel periodo anche alcune nostre tessitrici si sono licenziate
per essere assunte dalla nascente industria metalmeccanica,
incoraggiate non solo dai più elevati guadagni ma soprattutto
dai turni di lavoro considerati meno gravosi, con mezza giornata
libera da dedicare ai lavori di casa; da noi invece si lavorava
anche il sabato e, talvolta, anche la domenica mattina.
Io, che durante gli anni del boom ero un ragazzino, dopo aver
conseguito il diploma da ragioniere, sono entrato in azienda
e circa venti anni fa, alla morte di mio padre, ho preso in
mano le redini dell'attività.
Oggi la nostra azienda è una società in nome
collettivo e sono aiutato da mia moglie e da mio figlio.
Produciamo dei copriletti e tovagliati per la casa e per la
ristorazione. La nostra è una produzione di nicchia
che ci permette di continuare a mantenere le nostre dimensioni
di azienda a conduzione familiare e a non risentire troppo
della concorrenza cinese". |
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