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Le ricerche - Storie di vita

Testimonianza di Osvaldo Avataneo
(classe 1933)
Imprenditore
Chieri - Sede dell'azienda: NOVATEXIL S.p.A - via Buschetti - 13 Aprile 2005
"Mio padre Tommaso, classe 1912, era un venditore ambulante e, nel 1947, a guerra finita, si mise in società con Felice Griva che svolgeva il suo stesso lavoro. Comprarono due telai dall'officina Elia, e in una piccola boita in via S. Pietro si misero a produrre tessuti che poi andavano a vendere sui mercati. Erano anni felici, c'era molto lavoro e con i primi guadagni acquistarono subito un locale più spazioso in strada Andezeno, che poteva accogliere sei telai.
Nella nuova sede producevano esclusivamente tendaggi a rete.
Nel 1952 si ingrandirono ulteriormente, acquistando un terreno in via Buschetti sul quale venne edificato un nuovo capannone. Allora la società si chiamava Texilia di Griva ed Avataneo.
In quel periodo iniziarono ad affiancare ai vecchi telai a rete e ad una macchina cimatrice, anche i nuovi telai a navetta per la produzione del Madras (un tessuto di cotone a riquadri colorati).
Nel 1955 i due soci si divisero: mio padre rimase nei locali di via Buschetti, che vennero successivamente ampliati, il sig Griva si trasferì ad Andezeno.
L'azienda di mio padre prese allora il nome di Novatexil.

Io sono entrato in azienda nel 1959, dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, ed ho lavorato al fianco di mia sorella fino al '78, quando lei si è ritirata dall'azienda cedendomi la sua quota.
Negli anni del boom vendevamo di tutto; i nostri articoli erano destinati per l'80% ai mercati italiani e per il restante 20% ai mercati esteri. Si smerciava in Lombardia, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Liguria. La clientela era sparsa un po' dappertutto e quando dovevo andare a visitarla, restavo fuori casa tutta la settimana. Il lavoro con il Sud è iniziato successivamente, intorno al 1965. Andavo soprattutto a Napoli ed in Sicilia ma, nonostante la gente del posto fosse molto ospitale, il lavoro era piuttosto faticoso.
Mio padre era una persona intraprendente e si "buttava negli affari", mia madre invece gestiva il lavoro in azienda e trattava con i clienti. A diciassette anni dalla sua morte, ancora molti si ricordano di lei.
Prima della guerra mio padre lavorava alla Passamaneria Tosco, mia madre era tessitrice in un'azienda dove faceva i due turni, e perché potesse lavorare così tanto le sue cognate si occupavano di mia sorella che era piccola.
I disegni dei nostri articoli venivano fatti fare a Busto, dove andavano anche molte altre aziende di Chieri, ma sovente c'erano dei problemi con perdite di tempo. Così decisi di farmeli da solo, senza che nessuno mi avesse insegnato. Dapprima ho usato la carta millimetrata, ora utilizzo il programma Cad. Nel 2001 mi sono ingrandito ed ho acquistato dal sig Persico la porzione di proprietà che lui aveva ereditato da Griva quando questi si era diviso da mio padre. Sono mille metri quadrati di superficie che erano stati dapprima venduti al sig Bosco e da questi poi ceduti al sig Persico.
Oggi la nostra azienda è a conduzione famigliare: mia moglie Bianca tratta con i clienti, mia figlia Anna si occupa di amministrazione, mia figlia Laura si dedica allo spaccio aziendale che abbiamo aperto nel 2003 e anche la nostra figlia minore Alessandra si occupa dell'attività di famiglia.
Per nostra scelta i prodotti che vendiamo sono esclusivamente di produzione interna. Nello spaccio, invece, oltre a commercializzare articoli di nostra produzione trattiamo biancheria per la casa ed articoli in spugna delle migliori marche.
Al giorno d'oggi bisogna evolversi in continuazione per seguire le tendenze del mercato: per fare questo occorre un grande impiego di capitali. La concorrenza asiatica rappresenta un nemico con il quale si deve lottare in continuazione.

Se andiamo avanti di questo passo tra qualche anno, a Chieri, non esisteranno più molte tessiture.
Mio padre Tommaso, nominato Cavaliere nel '68, è stato per alcuni anni iscritto alla LIT per poi passare successivamente all'API.
Il logo che contraddistingue la nostra azienda si ispira ad un quadro che ho acquistato diversi anni fa: esso raffigura Arianna che tiene fra le dita il filo di un gomitolo che sta srotolando. Il gomitolo rappresenta la vita che si "srotola" a mano a mano che il tempo trascorre"

 

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