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Le ricerche - Storie di vita

Mario Navone
Imprenditore tessile
Chieri - via De Gasperi, 4 - 30 novembre 2004

"Mio padre, Giacinto Navone, classe 1907 ha iniziato a lavorare a 11 anni alla Tessitura Giuseppe Gallina quasi per caso e sicuramente per necessità in quanto i suoi genitori, come quasi tutti in quel periodo, erano contadini e molto poveri.
Un giorno incontrò Giuseppe Gallina che, nella pausa pranzo, stava riposando seduto sulla pubblica via; gli disse che voleva andare a lavorare nella sua fabbrica e fare il "contrameter". Lui lo mise alla prova, ordinandogli di misurare per un intero pomeriggio le pezze di stoffa. Lavoro assai faticoso per un ragazzo: lui resistette bene alla fatica e così il giorno dopo si trovò a lavorare stabilmente.

 

 

Di grande volontà e anche di notevole abilità mentre lavorava studiò alle scuole serali per tessitura e divenne un tecnico apprezzato con ruoli di responsabilità.
Approfittando del fatto che i dipendenti della Ditta Gallina potevano avere l'esenzione dal servizio militare, in quanto il datore di lavoro era un fornitore di materiale per l'esercito, lavorò stabilmente fino a quando decise che i tempi erano maturi per mettersi in proprio e questo avvenne verso la fine degli anni '30.

Superando tante difficoltà e con tanta grinta diede vita ad una tessitura artigiana che fin dall'inizio si dedicò alla produzione di tovagliati. Senza soldi, con due telai usati si mise a produrre in un piccolo locale nella cascina di mio nonno. Andava a Torino in bicicletta, carico di pacchi, a vendere asciugamani; fu il primo fornitore di tovagliolini alla Ditta Calcagno di Torino che produceva Gianduiotti alla quale propose di confezionare i cioccolatini dentro ad un tovagliolo perché così il prodotto dolciario avrebbe avuto una presentazione migliore. Di notte tutta la famiglia lavorava per produrre e sfrangiare i tovaglioli e di giorno lui raggiungeva Torino per andare in via Po a fare le consegne.
Con i pochi soldi guadagnati comprava mattoni e li ammucchiava nell'orto di casa, fino a quando, nel 1936 suo suocero gli lasciò un appezzamento di terreno per costruire la fabbrica. Da allora in poi l'azienda si è ingrandita, si è rinnovata tecnologicamente fino a quando sono subentrato io negli anni '70.




La nostra produzione è sempre stata destinata al mercato italiano e mio papà ha sempre curato molto la qualità per distinguersi dagli altri industriali.






Questa tradizione la portiamo avanti ancora noi adesso con la nostra azienda nella quale lavoriamo io, mia moglie i miei figli: Andrea, da dieci anni tecnico di tessitura, prenderà il mio posto nel 2006 e Claudio; mia moglie Vilma è la disegnatrice e dalle sue mani sono nati da sempre tutti i nostri articoli.

Le nostre attrezzature sono oggi costituite da 11 telai e ci avvaliamo anche della collaborazione di alcuni dipendenti."

 

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