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Sviluppo agricolo e infrastrutture 

            Grazie alla massiccia opera di trasformazione del territorio e dell’agricoltura, negli anni Cinquanta-Sessanta si debellarono due gravissimi mali secolari dell’ambiente agrario meridionale e siciliano: la siccità e la malaria. Inoltre, anche grazie alla eliminazione della sovrappopolazione agricola, si verificò un aumento sorprendente della produzione agricola che nelle nuove zone irrigue del Sud e della Sicilia crebbe anche di quattro volte.

             Anche lo sviluppo industriale ebbe un ruolo nella crescita del reddito delle regioni meridionali e della Sicilia. Su questo punto occorrono tuttavia alcune precisazioni.

            Una parte consistente dalla crescita del settore fu legata all’ attuazione della riforma agraria e del programma di opere infrastrutturali della Cassa per il Mezzogiorno, oltre che alla prorompente crescita urbana. Essa riguardò l’industria alimentare, la produzione di fertilizzanti, di materiali per l’edilizia (comprese le armature in acciaio per gli invasi idroelettrici, edifici, autostrade), di condutture per acquedotti, di condutture fognarie e per impianti irrigui. In questo caso la presenza di medie e piccole industrie locali o comunque meridionali fu cospicua, accanto a quella di grandi imprese pubbliche e private esterne.  

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  Sommario
   
  Gli aiuti Americani
  Le politiche meridionaliste e la Cassa per il Mezzogiorno
  La strategia della straordinarietà
  Il miracolo economico
  Sviluppo agricolo e infrastrutture
  L’industria chimica e petrolchimica
  Le imprese a partecipazione statale e le attività di salvataggio
  La cattiva politica e la cattiva economia
  Le nuove frontiere dell’Europa 
   
   
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