Glossario
Questione
femminile
“Dentro
la questione meridionale si annidava – scrive la
storica Giovanna Fiume - una questione femminile, come
sua complicazione interna, dove valevano le stesse
generalizzazioni e gli stessi stereotipi.
Nel decennio 1960-1970, le interpretazioni
prevalenti concordavano ampiamente sull'arretratezza
della condizione della donne meridionali, in ragione
della loro esclusione dal lavoro extra - domestico,
della conseguente segregazione domestica e della
sottomissione al marito e al padre. Da questa condizione
economica e sociale discendeva una mentalità arcaica,
conservatrice e superstiziosa, particolarmente
resistente alle innovazioni, totalmente indifferente ad
interessi che non riguardassero la propria famiglia e la
stretta cerchia dei consanguinei. Insomma, l'architrave
del "familismo amorale" era rappresentato
dalle donne meridionali. Dalle campagne questa visione
si allargava a comprendere tutte le donne, secondo uno
slittamento semantico che nello stesso tempo
identificava tutto il Meridione con una grande campagna
e la campagna con il latifondo. La letteratura
antropologica vedeva le donne come le custodi delle
tradizioni e le vestali di valori arcaici, i più tipici
elementi culturali del "mondo contadino", del
Sud magico e religioso. L'arretratezza del Meridione si
rappresentava nello stereotipo della donna contadina,
analfabeta, sempre gravida, elettrice democristiana,
religiosa fino alla superstizione, custode dell'onore
dei maschi della sua famiglia. Questo
stereotipo, se forse in origine ebbe una matrice
conservatrice, compattò significativamente
intellettuali liberali e marxisti nella comune
accezione della donna come freno al cambiamento, in una
società contadina che pure lentamente e tra mille
difficoltà si adeguava alla modernità”.
Da Giovanna Fiume, Making Women visibile in the history
of the Mezzogiorno, in The american South and the
italian Mezzogiorno, edited by Enrico Dal Lago, Mac
Millan, London, 2000
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Familismo
amorale
Il
termine “familismo amorale” deve la sua paternità
all’antropologo americano Edward Banfield, che lo usò
per descrivere il comportamento dei contadini di
Chiaromonte, un paesino della Basilicata, oggetto alla
fine degli anni Cinquanta di una sua analisi sul campo,
pubblicata nel 1958 con il titolo The moral Basic of a
Backward Society (nella traduzione italiana: Le basi
morali di una società arretrata, Bologna, 1976).
Secondo Banfield, l’estrema arretratezza di
Chiaromonte era dovuta “all’incapacità degli
abitanti di agire insieme per il bene comune, o,
addirittura, per qualsivoglia fine che trascendesse
l’interesse immediato del proprio nucleo
famigliare”.
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Tre
Valli
Fino
all’Ottocento la Sicilia fu ripartita, anche dal punto
di vista amministrativo, in tre ripartizioni
territoriali, corrispondenti agli antichi Valli. Erano
il Valdemone, comprendente l'attuale provincia di
Messina e parte di quella di Catania; il Val di Noto
comprendente le province di Siracusa, Ragusa, in parte
Enna; il Val di Mazzara, comprendente le provincie di
Palermo, Trapani e Caltanissetta.
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Struttura
demografica
La
struttura demografica descrive la composizione
quantitativa di una popolazione e i fattori biologici e
sociali che determinano variazioni al suo interno: i
tassi di mortalità, di natalità e di nuzialità e
anche in che modo si nasce, si muore, ci si sposa
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Latifondo
Proprietà
terriera di grandi dimensioni, destinata a una
coltivazione estensiva. Il latifondo era caratterizzato
da vaste aree incolte (in genere utilizzate per la
pastorizia) e da aree di coltura estensiva, ossia
coltivate con scarsi investimenti di capitale di lavoro.
Tipica del latifondo era quindi la coltura a cereali che
non richiedeva né impianti di irrigazione – o altre
strutture costose - né manodopera specializzata.
Caratteristici erano gli insediamenti dei lavoratori
agricoli intorno al latifondo, organizzati in pochi
grandi nuclei, situati lontano dai luoghi di lavoro.
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Natalità
La
quantità, di solito relativa (espressa quindi in valori
percentuali) delle nascite in una determinata
popolazione, durante un determinato periodo di tempo.
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Mortalità
La
quantità, di solito relativa (espressa dunque in valori
percentuali) dei decessi in una determinata popolazione,
durante un determinato periodo di tempo.
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Enfiteusi
Già
in uso in età romana, il contratto di enfiteusi ebbe
larga diffusione in età medioevale. Il concessionario
pagava un affitto perpetuo di scarsa entità e aveva
l’obbligo di eseguire miglioramenti. Perdeva il fondo
in caso di mancato pagamento del canone o di
deterioramento.
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Famiglia
nucleare
Unità
familiare formata da una coppia di coniugi con o senza
figli, o da un vedovo o da una vedova con figli.
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Famiglie
neolocali
Unità
familiari che, dopo il matrimonio, stabiliscono la loro
residenza in un luogo diverso da quello di entrambe le
famiglie di origine.
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Dote
La
dote era assegnata alle donne dal padre, dalla madre, o
da altri parenti, o anche, in casi particolari, da
istituzioni assistenziali laiche o religiose, per
sostenere le spese della convivenza coniugale. Benché
ne fossero titolari le donne, l'amministrazione sarebbe
toccata al marito. Tuttavia, la dote non poteva mai
essere consumata né venduta definitivamente. Se i beni
dotali fossero stati venduti, l'importo avrebbe dovuto
essere reinvestito e restare a disposizione della sposa
o della sua famiglia, perché, allo scioglimento del
matrimonio per vedovanza, la dote andava restituita alla
sposa per il suo mantenimento, o ai suoi eredi se fosse
stata lei a morire prima del marito. Il regime dotale è
stato, in Italia, reso non obbligatorio col codice
civile del 1865. É infine stato definitivamente abolito
e vietato dalla riforma del diritto di famiglia del
1974.
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Diritto
romano
Il
diritto romano è l’ordinamento giuridico che
accompagnò la storia di Roma dalla
fondazione alla caduta. Nei secoli successivi, fino alla
creazione dei moderni codici in seguito all’avvento
degli stati nazionali, il diritto romano è stato
ripreso e ampiamente utilizzato da tutti i popoli del
territorio dell’antico impero.
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Comunione
dei beni
Regime
giuridico che regola i rapporti patrimoniali tra i
coniugi, con il quale vengono considerati comuni agli
sposi alcuni o tutti i beni e i diritti portati con sé
o acquisiti durante il matrimonio. Nelle diverse regioni
italiane, nel tempo, si sono conosciuti e praticati
diversi tipi di regime di comunione, che comportavano
modalità particolari di amministrare, dividere,
ereditare il patrimonio.
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Successione
Avviene
quando si subentra a qualcun altro nella titolarità di
un diritto o di una carica; nel linguaggio antropologico
viene distinta da eredità, termine utilizzato invece
per segnalare la trasmissione di beni.
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Agnati
Individui
legati da un vincolo di parentela di parte maschile, cioè
appartenenti alla linea maschile di discendenza da uno
stesso antenato.
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Patrilineare
Sistema
di discendenza e di successione computate in base alla
linea maschile paterna.
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Lignaggio
Gruppo
di uomini e di loro sorelle che si definiscono in base
alla discendenza unilineare da un antenato comune.
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Bilaterale
Sistema
di parentela, di eredità e di successione, che include
tanto il parentado paterno che quello materno. Nel caso
siciliano si trattava forse di un retaggio del sistema
di parentela arabo, che assegnava un forte ruolo al
cognato/zio materno, i cui figli erano, tra l'altro,
considerati gli sposi da preferire.
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Casali
Piccoli
villaggi, dipendenti dal punto di vista amministrativo
dal centro maggiore. Erano collocati in prossimità
delle coltivazioni.
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Famiglia
estesa o allargata
E’
un aggregato domestico formato da un’ unità familiare
coniugale (coppia sposata o vedovo/a con o senza figli),
a cui si aggiungono parenti in linea ascendente,
discendente, collaterale.
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Stati
delle anime
Elenchi
dei comunicandi redatti ogni anno dai parroci per
verificare l'assolvimento del precetto pasquale. Vi era
quindi compresa l’intera popolazione che aveva
superato la prima infanzia. Succedendosi con regolarità
negli anni, permettono agli studiosi di elaborare
statistiche sulla consistenza e sulla mobilità della
popolazione. Purtroppo in Sicilia sono stati raccolti
solo in alcuni luoghi e non sempre per lunghi periodi di
tempo.
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Riveli
di anime e di beni
Dichiarazioni
fiscali rilasciate dai capifamiglia con la descrizione
del gruppo familiare (nome, età, relazione di parentela
di ciascun componente), dei beni mobili e immobili, dei
debiti e dei crediti. Furono utilizzati periodicamente
in Sicilia dal XVI al XIX secolo per distribuire il peso
fiscale tra le diverse comunità.
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Parentele
maschili
Più il sistema di trasmissione della
proprietà tra le generazioni era bilaterale, includente
cioè sia il parentado paterno che quello materno, e
divisibile, maggiore era il rischio per i
gruppi che lo utilizzavano di rendersi vulnerabili ai
rischi economici. Nelle zone di agricoltura più ricca,
tra l'altro, il sistema non sarebbe stato corretto dalla
più alta mortalità che caratterizzava invece le aree
più povere. Una caratteristica demografica questa, che
finiva col ricondurre i beni, prima divisi, nelle mani
dei pochi sopravvissuti.
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Fidecommesso
Vincolo
ereditario per il quale l'erede è obbligato a
conservare l'eredità e a trasmetterla in seguito per
intero alla persona o alle persone indicate da colui
che, facendo testamento, ha istituito il fidecommesso;
il vincolo riguardava, per esempio, frequentemente i
primogeniti maschi di ogni generazione.
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Documenti
settecenteschi
Un’
interessante “fotografia” della Palermo del primo
Settecento si può ricavare da alcuni rari stati delle
anime, fatti raccogliere da Vittorio Amedeo II di
Savoia.
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Il gioco dell’onore
La
caratteristica “pubblica” dell’ onore è un tratto
di lunga durata della società siciliana. Scrive lo
storico Henri Bresc, a proposito della Sicilia del XIV -
XV secolo, che "nulla, nel matrimonio, si giocava a
priori: tutto si collocava nel gioco ambiguo dell'onore,
per cui bisognava che un'offesa fosse pubblica per
essere castigata", mentre "il gioco dell'onore
si legava a quello dell'ambizione e della dote".
Occorreva quindi "mobilitare un'opinione
incerta" in un "mondo terribilimente
conflittuale in cui coesistevano mentalità e concezioni
giuridiche dell'onore contraddittorie".
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Esposto
Dal
latino expositus, il termine, sinonimo di trovatello, si
riferiva al fanciullo abbandonato alla pubblica carità.
L’adozione delle "ruote", collocate presso
monasteri o conventi, consentiva di mantenere
l'anonimato di chi era costretto a disfarsi di un
neonato.
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Tassi
di illegittimità
La
quantità, di solito relativa (espressa dunque in valori
percentuali), delle nascite al di fuori del matrimonio e
dei concepimenti prematrimoniali in una determinata
popolazione, durante un determinato periodo di tempo.
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