Questione
meridionale e stereotipi
E'
ormai consolidata la distinzione tra storia della
questione meridionale e storia del Mezzogiorno. Con
l’espressione questione meridionale si fa riferimento
al patrimonio di idee sul Mezzogiorno e sulla storia dei
movimenti culturali e politici che hanno denunciato le
cause e le modalità dello squilibrio economico -
sociale tra Nord e Sud. Per storia del Mezzogiorno si
intende la storia delle condizioni e dei processi
economici e sociali del Sud, in relazione allo sviluppo
complessivo della società italiana.
La
tradizione degli studi sulla questione meridionale ha
nel passato fissato l’immagine di un Mezzogiorno
immobile, caratterizzato dalla eterna piaga del
latifondo e dei rapporti di produzione semifeudali nelle
campagne. Ha sottolineato la carenza cronica di
iniziative imprenditoriali, la passività fatalistica
delle plebi contadine succubi oppure protagoniste di
rivolte disperate. In questa immagine della società
meridionale, il Mezzogiorno, nella realtà
contrassegnato da forti differenze al suo interno, è
invece rappresentato come uniforme, e così la
questione
femminile.
Anche
le donne hanno costituito parte di questo stereotipo.
Sono state rappresentate allo stesso tempo come le
vittime, ma anche le ostili oppositrici ad ogni
cambiamento, superstiziose e corrotte. Erano il cuore
dei rapporti di subalternità feudali e allo stesso
tempo l’architrave del cosiddetto familismo
amorale.
Tali
generalizzazioni e stereotipi poco hanno a che fare con
la storia delle donne della Sicilia, se si considera la
varietà delle condizioni sociali, ambientali e
territoriali. Per capire tale complessità è necessario
ragionare in termini di lungo periodo: occorre cioè
partire dall’analisi delle relazioni sociali e
familiari in età moderna.
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