La
“segregazione”
Anche la figura della donna
siciliana segregata fra le mura domestiche è quindi una
costruzione culturale che si è affermata tardi, e in un
ben preciso contesto storico e culturale. Secondo
l'antropologa americana Jane Schneider, dal momento che
erano solo le figlie delle famiglie più agiate a
potersi permettere di non andare a lavorare in campagna
per restare in casa a prepararsi, durante lunghi anni,
un corredo dai complicati
ricami, la restrizione casalinga e l'esposizione
di un corredo di biancheria riccamente ricamata
divennero simbolo, al tempo stesso, di tutela della
sessualità femminile e di benessere economico. I
modelli di vita un tempo riservati alle aristocratiche
cominciarono a penetrare in un arco sociale più ampio e
più profondo, e l'esclusione dal lavoro extradomestico
si legò a un'immagine dell'onore sessuale strettamente
legata all'agiatezza economica.
Per
la grande maggioranza delle donne delle campagne e delle
città, tuttavia, la realtà rimase quella
dell'integrazione tra lavoro agricolo e lavoro
casalingo, tra accudimento della prole e piccoli
mestieri urbani (affittacamere, lavandaia, domestica),
in un continuo andirivieni dentro e fuori la
famiglia e in un continuo fronteggiare pericoli e
opportunità legati alla condizione femminile.
Lungi dall'essere figure marginali nella società
tradizionale, le donne ci appaiono così al centro
di molti importanti processi, snodi cruciali
dell'equilibrio di un'intera società. Rese capaci dal
sistema giuridico di ereditare e di amministrare beni,
spesso tutrici dei figli, veicoli di alleanze
matrimoniali tra famiglie e di collaborazioni lavorative
tra parenti, negoziatrici della pubblica fama e attive
manipolatrici di relazioni sociali, rappresentanti,
perché meno soggette dei maschi alla morte precoce,
della continuità della casa e della trasmissione dei
beni immobili. Sono aspetti, tutti questi, poco
osservabili attraverso le scansioni
"pubbliche" di una storia ripercorsa solo
attraverso i grandi mutamenti politici e gli avvenimenti
istituzionali. Tuttavia,
nella lunga
durata, attraversando l’età moderna per arrivare alle
soglie della contemporaneità, costituiscono elementi
fondamentali e caratterizzanti della struttura della
società siciliana.
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