I meccanismi del potere mafioso
Molto spesso si sente dire che l'arricchimento
economico rappresenta lo scopo e la caratteristica
della mafia "moderna", mentre quella
"di una volta" avrebbe avuto tutt'altre
finalità. Si tratta di un'idea del tutto errata.
Naturalmente l'economia della Sicilia dell'Ottocento
era molto diversa da quella attuale, si reggeva
soprattutto su un'agricoltura arretrata, su un
allevamento primitivo, in certe aree su settori
agricoli più avanzati (come quello degli agrumi) o
sull'estrazione dello zolfo: risorse che a noi possono
oggi apparire mediocri, ma che proprio per questo
venivano guardate con bramosia dai contemporanei,
consci che solo attraverso di esse si potevano
raggiungere la ricchezza e il potere.
Alcuni meccanismi del
potere mafioso di ieri non erano molto diversi da
quelli esistenti oggi. Molti proprietari fondiari del
secolo scorso ricevevano "lettere di
scrocco", cioè di estorsione, e si rivolgevano
al mafioso per protezione, chiedendogli di
"aggiustare" la faccenda. Il commerciante
dei giorni nostri riceve una telefonata di minaccia,
con cui ignoti gli richiedono cifre enormi sotto pena
di terribili rappresaglie, finché egli si rivolge a
un mediatore che dietro il pagamento di una cifra
mensile risolve ogni cosa. Naturalmente, nell'uno e
nell'altro caso, gli estortori e i mediatori sono
d'accordo, e accade che questa relazione sia a
conoscenza della vittima, la quale però trova comodo
pagare e chiudere la questione. In altri casi
l'accordo non c'è o non funziona, e, ieri come oggi,
sono i piccoli delinquenti a pagare, ma con la vita,
il tentativo di estorcere denaro a chi ha già
sottoscritto un "contratto" di protezione.
Nell'agricoltura di ieri l'impresa "cattiva"
scacciava dal mercato (della gabella) quella
"buona", perché a trionfare erano i
soggetti meglio collegati al reticolo mafioso. Ma
accade la stessa cosa, in molti casi, anche oggi,
soprattutto nell'edilizia e nel commercio grande e
piccolo, attività che si svolgono sul territorio e
che più sono a rischio di estorsione. I mafiosi
richiedono tangenti
per la protezione, indicano le ditte per le varie
forniture, entrano come soci nelle imprese. La mafia
crea ordine tra la delinquenza e protegge gli
operatori economici; ma è essa stessa a creare il
disordine di cui si alimenta. Così alla fine,
sottoposte a questo vincolo parassitario, tutte le
operazioni economiche divengono più costose, il
capitale rende di meno, il lavoro produttivo viene
pagato di meno, e le regioni inquinate dalla mafia
vedono rallentare drammaticamente il ritmo del loro
sviluppo economico.
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