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I decreti Gullo 

          Nel regionalismo di Aldisio, come già nel separatismo, il richiamo al solidarismo sicilianista serviva a smorzare le tensioni sociali, e in particolare i rischi di contrapposizione classista all'interno della società politica e della società civile. Ma davanti alle scadenze dello scontro sociale, l'opzione della Dc non poteva non tener conto delle esigenze proprietarie: notevole è la sorte dei decreti Gullo, per un riparto dei prodotti agricoli più favorevole ai conduttori (ottobre '44), che nell'isola furono resi meno incisivi con l'emendamento che prese il nome dallo stesso Aldisio, tendente a tutelare i margini della rendita (giugno '45), esempio interessante, questo, dell'uso che lo schieramento conservatore intendeva fare della nascente autonomia.  Lo stesso schieramento, d'altronde, era destinato a distinguersi nelle critiche al governo Parri e nel rifiuto del vento del nord.

          I decreti Gullo rappresentavano uno strumento per rivitalizzare l'ammasso, spezzando il blocco interclassista degli evasori che tendeva a coagularsi attorno all'egemonia della grande proprietà. Nel settembre del 1944 a Villalba, un paesino della provincia di Caltanissetta, un comizio del leader comunista Gerolamo Li Causi fu interrotto a fucilate da esponenti della mafia legati al separatismo e alla pratica del contrabbando del grano. A capo del gruppo mafioso di Villalba stava Calogero Vizzini, divenuto un importante notabile della Sicilia interna. In occasione della strage nella quale Li Causi rimase ferito, il democristiano Bernardo Mattarella si rivolse a Vizzini per persuaderlo ad abbandonare il separatismo e aggregarsi alla Dc, nella quale avrebbe potuto trovare garanzie più adeguate per la tutela degli interessi che gli stavano a cuore. La vicenda degli ammassi, dunque divenne un punto qualificante per definire le alleanze sociali su cui i maggiori partiti potevano contare.  Su questo punto si giocava la possibilità per il Partito comunista di creare un sistema di alleanze di classe capace di recidere i tradizionali rapporti di dipendenza tra possidenza fondiaria e contadini. 

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  Sommario
   
  Miti di fondazione
  Il separatismo, un fenomeno congiunturale
  La repubblica siciliana e gli Alleati
  “Il fascismo malattia del Nord”
  L’ecosistema latifondistico
  Antonio Canepa e il sicilianismo dei ceti medi
  Gli alleati e la parentela normanna
  Mafia e ammassi granari  
  Il dibattito sul decentramento
  L’autonomismo di Enrico La 
 Loggia
  Il ritorno all’Italia
  Il Movimento indipendentista siciliano
  Le rivolte del “non si parte!”
  I decreti Gullo
  La difficile ricerca di un autonomismo democratico
  La nascita della Regione
  Portella delle Ginestre
  Il riparazionismo
   
   
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