La
nascita della Regione
Nell'ottobre del '45, con l'accusa di sedizione,
Finocchiaro Aprile fu arrestato insieme ad altri
maggiorenti del Mis, mossa
a cui i separatisti risposero gettandosi tra le
braccia dei banditi e in particolare utilizzando le
operazioni terroristiche dell’Evis. Questa formazione,
composta da studenti, aveva vissuto vita grama per qualche
mese tra l’Etna e i Nebrodi, poi, oon l’uccisione del
suo fondatore Canepa nel giugno 1945, si era praticamente
sciolta. I separatisti catanesi, guidati dalla destra
agraria dei Carcaci, tuttavia non si lasciarono sfuggire
l’occasione di utilizzare l’Evis come strumento di
pressione e lo mantennero in vita sotto la direzione di
Concetto Gallo. Ben più efficace e densa di tragiche
promesse si rivelò però il coinvolgimento nell’Evis di
Salvatore
Giuliano, voluto dai
rappresentanti della destra separatista palermitana.
Giuliano, che disponeva già di una banda agguerrita,
inscenò una serie di azioni terroristiche rivolte
inizialmente contro i carabinieri e l’esercito, poi
contro i partiti di sinistra, le Camere del lavoro, gli
inermi contadini. La situazione d'emergenza accelerò i
lavori della Consulta, che approntò entro l'aprile '46 un
progetto di statuto
regionale, approvato
in tempi brevi dalla Consulta nazionale e il 15 maggio dal
governo, al solo fine di vanificare la presenza delle
liste separatiste in previsione delle elezioni per la
Costituente, programmate per il mese di giugno.
A riprova dello scarso
interesse del separatismo per le tematiche autonomistiche
e per i progetti di rinnovamento del vecchio Stato si può
richiamare qui lo sfortunato tentativo di colpo di stato
monarchico approntato da esponenti di primo piano del Mis,
tra cui i palermitani Tasca e i catanesi Carcaci, in
occasione del referendum del 2 giugno 1946. In caso di
vittoria della repubblica i separatisti avrebbero
proclamato re di Sicilia Umberto di Savoia. Dalla prima
espressione di un separatismo repubblicano del 1943, si
era dunque passati a un separatismo filomonarchico, in
realtà sempre preoccupato di respingere e tenere lontane
dall’isola le tensioni politiche e sociali dell’Europa
nuova.
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