Il
dibattito sul decentramento
Il pur breve periodo di amministrazione alleata
ebbe anche altri effetti nell'orientare il dibattito sul
decentramento. Gli anglo-americani avevano organizzato un
governo su scala regionale per motivi contingenti: la
necessità di coordinare l'attività amministrativa man
mano che le truppe risalivano la penisola. La Sicilia
costituiva la Region
First. Le
branche amministrative centrali dello Stato, dai lavori
pubblici alla sanità, dall'istruzione alla pubblica
sicurezza, furono così riannodate nella dimensione
regionale; importanti innovazioni furono apportate anche
nell'assunzione di nuovo personale.
Si può ben affermare che nel breve spazio di
quattro mesi gli Alleati attuarono un vero e proprio
decentramento regionale.
La riforma così
pragmaticamente attuata aveva contribuito a creare
un'opinione favorevole a un suo ulteriore sviluppo,
specialmente tra i funzionari da essa beneficiati;
interessante è il pronunciamento dei prefetti politici, i
quali rifiutarono il 30 novembre del '43 di votare un
ordine del giorno favorevole al ritorno dell'isola
all'amministrazione italiana, presentato dal prefetto
socialista di Ragusa, Cartia.
Fu proprio dalla necessità di trovare un accordo
tra l'amministrazione centrale e quella periferica che
nacque l'esigenza di istituire, in Sicilia come in
Sardegna, un Alto
Commissariato.
Paradossalmente, dunque, questa scelta, che viene
presentata dagli studiosi come antesignana di un'opzione
autonomistica, fu originariamente dettata, nelle
intenzioni dello stesso Badoglio,
dall’esigenza di riorganizzare le
strutture all'interno del tradizionale sistema
centralistico.
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